
“Mamma ho paura del dentista!”.
Una frase molto comune tra i bambini.
La paura del dentista, nonché l’odontofobia, rappresenta un timore che non riguarda solo i bambini, ma anche persone adulte. La rilevanza di questa ha portato ad identificarla come una vera e propria malattia.
Si evidenzia, infatti, che le persone affette da odontofobia sono coloro che si trovano in una condizione in cui sono normalmente e inconsciamente portate a rimandare continuamente le cure.
Oggi si pone una particolare attenzione all’odontofobia in relazione ai bambini dal momento che risulta fondamentale operare ai fini di evitare o limitare le ansie connesse alle cure odontoiatriche soprattutto dalla tenera età.
Odontofobia, una definizione
Si definisce odontofobia la condizione di ansia e di paura che si manifesta nei confronti della seduta dentistica e che si pone come problema clinico essenziale.
L’ansia e la paura sono sensazioni, emozioni insite nell’essere umano, ma in caso di odontofobia si connotano per una forza tale da determinare la limitazione circa la possibilità di svolgere in modo corretto i trattamenti odontoiatrici necessari determinando – anche – un peggioramento della salute orale del soggetto.
La rilevanza del tema [secondo le stime dell’OMS riguarderebbe il 15-20% della popolazione] è tale che l’odontofobia è stata anche direttamente riconosciuta dall’Organizazione Mondiale della Sanità come una vera e propria malattia e rientra nell’International Classification of Disease (ICD-10) tra le fobie specifiche (OMS, 1996).
Odontofobia e bambini
Ogni volta che pensiamo all’odontofobia siamo soliti associarla ai bambini.
Di fatti si pone una particolare attenzione al tema dell’infanzia e su come aiutare i più piccoli ad affrontare la paura del dentista e l’ansia per le cure odontoiatriche.
Emerge che, indipendentemente dall’età, i comportamenti dei bambini sono molto diversi. Alcuni sono capaci di gestire questa dinamica e di accettare il dolore e la paura mentre altri sono vulnerabili e rispondono negativamente anche a piccoli stimoli stressanti.
A tal fine il ruolo dell’odontoiatrica è fondamentale in quanto può aiutare il bambino a sentirsi a proprio agio instaurando con lo stesso una relazione psicologica.
In linea generale qualora un bambino debba sottoporsi alla visita odontoiatrica risultano numerosi i fattori che incidono sul suo esito.
Ad esempio, nel caso di prima visita, risulta funzionale alla riduzione della paura la predisposizione di appuntamenti “lunghi” atti a garantire al paziente il tempo necessario anche per comprendere la terapia, adattarsi alla nuova situazione e sviluppare empatia col medico. L’approccio degli odontoiatri deve, quindi, essere lento e graduale, indirizzato verso il gioco e la conquista della fiducia del bambino.
Al fine di agevolare l’interazione tra bambino e dentista emerge anche un processo di graduale introduzione del trattamento: il medico presenta e spiega al paziente le cure e gli strumenti.
Risulta, quindi, indispensabile che il bambino si senta sicuro: la creazione di una buona relazione si fonda necessariamente sulle competenze comunicative [sia verbali che non verbali] dell’équipe.
Si evidenzia che molte volte la comunicazione non verbale si pone come più efficacie del linguaggio parlato.
Anche i genitori hanno un ruolo importante nel processo di accompagnamento del bambino al superamento della paura del dentista.
Quando il bambino è seguito, è importante stabilire una comunicazione e una diretta partecipazione diretta dei genitori alla seduta medica. Sarebbe, quindi, utile evitare la separazione tra bambini e genitori in quanto potrebbe accrescere l’ansia e il livello di stress generale.
Inoltre, è importante che il bambino abbia alcuni appuntamenti con l’odontoiatra senza provare dolore e altri tipi di avversità prima di sperimentare i trattamenti che potrebbero provocare disagio o dolore.